Musement

Che (bel) peccato quella mostra !dal direttore Ferruccio Gard

Niente immagini oscene o pornogra!che, sconcio e provocatorio timbro d’autore di non pochi artisti contemporanei. La mostra “Sin” (peccato) allestita alla National Gallery di Londra, prima del genere nel Regno Unito, si limita alla raf!gurazione nella storia dell’arte del peccato, da sempre condannato dalle religioni. Fatta eccezione per gli affreschi nei postriboli di Pompei, nel susseguirsi dei secoli tempi duri per gli artisti che volevano immortalare senza fare scandalo il peccato più diffuso: le tentazioni sessuali, la lussuria. C’è così ambiguità, ma...senza esagerare nei quadri «Il giardino dell’Eden» di Jan Brueghel il Vecchio (1613) e «Adamo ed Eva» di Lucas Cranach il Vecchio (1526) entrambi con la cacciata dal Paradiso Terrestre di Adamo e di una Eva che lo guarda con occhi un tantino da sporcacciona, e tutti e due paiono contenti di aver ceduto alla tentazione del peccato. Dati i tempi, ad apparire come peccatrice, o tentatrice, ovviamente è sempre la donna. Si salva solo la Madonna. Nella «Immacolata Concezione» Diego Velázquez (1618-19) con la sua bellezza vuole testimoniarne la purezza. Via libera però per Venere, e il Bronzino le fa esibire le sue grazie in modo apertamente peccaminoso e tentatore, attorniata da bramosi Cupidi. Fra le opere più curiose, una pala d’altare del 1500 con Sant’Egidio che concede a un inginocchiato Carlo Magno il perdono per un peccato talmente perverso che non lo ha mai voluto confessare. Qualcuno vociferò addirittura di necro!lia. Da Courbet, Jan Gossaert e Jan Steen, si arriva a Andy Wharol e Tracey Emin, con una sosta speciale, però, davanti ai quadri dell’inglese William Hogarth ( Le marriage à la mode e “ Le Tete a Tete”) sarcastiche testimonianze di una società perbenista ma sostanzialmente peccaminosa. E nel “Matrimonio alla moda”, vale a dire combinato, ecco lui stanco perché appena rientrato dal bordello e lei che si stiracchia dopo la notte passata con il domestico (visibile sullo sfondo). Mentre l’amministratore scappa scandalizzato e preoccupato per l’andazzo fallimentare del bilancio familiare. Proprio bei tempi, e proprio una bella mostra. Purtroppo chiuderà presto, il 4 gennaio 2021. Che peccato!